Incipit

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L'incipit è un elemento fondamentale per la scrittura di un romanzo. Da questo punto si può instaurare l’attenzione necessaria al proseguimento della lettura. In questa breve sezione narrativa si deve riuscire ad instaurare curiosità per quello che deve accadere nelle pagine successive, chi legge deve sentirsi catturato e stimolato a ricercare nel racconto le risposte alle domande aperte in partenza.


La scelta delle parole che comporranno l’incipit è fondamentale in quanto queste saranno i cardini attorno ai quali si svilupperà l’intero racconto. Risulta perciò necessario ponderare la scelta, definendo un tono che conduca l’intero svolgimento dei fatti. Per esempio iniziare un romanzo con un dialogo introduce un livello di attenzione che presagisce un ritmo particolarmente serrato, al contrario può essere utile scrivere una delicata e lenta descrizione per inoltrare il lettore ad una narrazione classica.


Talvolta lo scrittore decide di inserire nell’incipit uno stile, un ritmo ed un tema completamente diversi da quelli che poi affronterà nel proseguo. Per esempio introdurre con una scena dolce e pacata un racconto cruento e intenso, può risultare una scelta particolarmente efficace. Nulla deve essere scelto a caso, tutto deve essere calcolato con estrema meticolosità e attenzione.


Allo stesso modo iniziare un racconto poco chiaro, abbozzato e noioso, porterà il lettore a disincantarsi e abbandonare presto la lettura del romanzo. Questo risultato deve essere il meno desiderabile per lo scrittore, per questo in poche righe deve insediarsi tutta la capacità di catturare l’attenzione e l’interesse di chi legge. Talvolta il racconto può svolgersi in modo superfluo e meno avvincente, l’importante rimane sempre e comunque l’ingresso in scena degli eventi e dei personaggi.


Leggendo molto e esercitandosi nella scrittura creativa risulterà evidente come questa parte di qualsiasi racconto è fondamentale nello sviluppo dello stesso. L’incipit è l’arma che lo scrittore deve utilizzare per catturare il lettore.


Basti guardare Alessandro Manzoni ed Alessandro Baricco, sono due autori molto diversi tra loro, hanno vissuto epoche storiche diverse ma in entrambi ritroviamo una grande capacità di scrittura introduttiva. Essi convogliano tutta la loro inventiva e creatività in questa parte del racconto, che risulta una sorta di camera da presa, che offre a chi legge una visione globale della scena. Qui la visione è concentrata sugli elementi principali del romanzo, sguardo che poi si amplierà ridefinendo ogni aspetto nella lunga narrazione centrale.


Talvolta si opta per un incipit che introduca immediatamente chi legge nella scena attiva, questa scelta prevede l’instaurarsi di numerose domande nel lettore che, inconsapevolmente, si trova coinvolto nella storia e avvolto dall’interesse nello scoprire il proseguo si essa. E’ usuale ritrovare questa tecnica in Baricco, che introduce i suoi romanzi con dialoghi veloci che spingono necessariamente la lettura oltre per comprendere la natura e il movente di questi ultimi.


Altri incipit prevedono descrizioni attente dei personaggi, che vengono analizzati con particolare cura e specificità, come accade nella figurazione di Ismaele in Moby Dick. Questa tecnica permette al lettore l’immediata immedesimazione che rende vivo il personaggio, facendo emergere tutti gli aspetti personali ed emotivi che lo muovono.


Questo effetto è facilmente recuperabile attraverso l’uso del flashback, che gioca d’anticipo sugli eventi e prevede gli avvenimenti dando una specifica connotazione ad essi.


Di seguito presentiamo un elenco degli espedienti più utilizzati negli incipit. Spesso si preferisce partire con la descrizione del personaggio principale, quello che ci accompagnerà per tutta la durata del racconto. Questa modalità venne molto utilizzata nel periodo tra l’800 e il 900, gli scrittori infatti reputavano gli attori della scena i punti fondamentali sui quali concentrare il tema del romanzo.


In altri casi l’incipit si concentra sul tempo, sul momento chiaro costituito da una data o da un riferimento storico. In questo caso assumiamo come esempio l’opera di Charles Dickens, Il nostro comune amico.


Lo scrittore può scegliere di affidarsi all'ambiente, figurandolo con particolare attenzione e creando in esso il luogo della storia. Un esempio di questo tipo di incipit lo troviamo ne I Promessi Sposi .


Talvolta si decide di partire nella scrittura del racconto con una riflessione inerente agli accadimenti che incontreremo nel romanzo. Il messaggio generale che vuole essere esposto deve essere esplicito in questo caso, per questo si opta per questa modalità solo quando si è certi delle proprie capacità esplicative. Il rischio che incorre in questa opzione è di annoiare il lettore, che facilmente percepirà la sua estraneità ai fatti.


Gli autori hanno presentato nel tempo, ad esempio nel Don Chisciotte di Cervantes, una modalità per cui il narratore presenta la propria intenzione relativa al racconto. Qui si dichiara apertamente l’obiettivo dello scrittore e il suo tentativo di raccontare una storia contenente un significato valido per tutti.


Come scritto in precedenza anche il dialogo offre la possibilità di aprire la narrazione, coinvolgendolo subito e direttamente nell’esplicazione degli eventi.


A volte gli autori decidono di aprire il racconto in medias res, cioè nel corso degli eventi. Questa modalità non è di facile esecuzione ma, se svolta in modo adeguato, cattura immediatamente l’attenzione di chi legge. Omero insegna egregiamente questa tecnica nei suoi incipit.


Per concludere rivalutiamo la sezione introduttiva del romanzo, che assume un ruolo fondamentale, se non primario, nello svolgimento della propria opera. Confrontarsi con i grandi autori, andando a scoprire i loro componimenti è un esercizio utile e stimolante per chiunque voglia approcciarsi in modo creativo alla scrittura, quindi per affinare il proprio gusto e la propria tecnica letteraria l’unico consiglio effettivamente utile è quello di leggere tanto.




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